Barbara Karwowska / Note critiche

9 Aprile 2020 Redazione A&S 2330

NELLA FOTO: KARWOWSKA CRITICA.

Un salto nel karwowskiverso, il mini-universo dell'artista Barbara Karwowska

Malinconicamente decisa e combattiva è la natura dell'artista Barbara Karwowska, elemento che dona alla sua pittura riconoscibilità ed unicità. Sì, perché Barbara Karwowska fa parte di quella schiera di artisti riconoscibili da chilometri di distanza! Poiché il suo stile pittorico, unico, è fatto di colori, tratti e tonalità cromatiche inconfondibili.

Così come sono riconoscibili le tematiche ed i personaggi che compongono il suo mini-universo, che da ora in poi – per semplificare – chiameremo karwowskiverso. Questo non-luogo pittorico è costellato da oggetti particolari (come piume, centrini, girandole e spilloni), tutti carichi di profondo significato simbolico-rituale. Ma la pittura di Karwowska non mira a complicati richiami psicologici: il karwowskiverso è popolato da volti di gente comune, che – come per magia – vengono trasformati da questa "Artista-Fatina" in Re e Regine, Angeli e Streghe, Centauri e Draghi.

La pittura di questa "Fragile Guerriera", come egli stessa si definisce, è intrisa di amore puro verso l'umanità, e lo si comprende bene dalla vastità di persone che vengono rappresentate nelle sue opere, dove sui loro volti è possibile "scorgere" il loro vissuto biografico anche attraverso una semplice ruga, un solco che caratterizza quel particolare volto. I suoi "modelli" provengono dalla gente comune, quella semplice, perché ogni volto ritratto è un atto d'amore per Barbara Karwowska.

Lo stesso amore che ha ricevuto dal popolo napoletano al suo arrivo in Italia, quando trent'anni fa – a soli ventidue anni – partì da Danzica (la città di Schopenhauer) per far visita a Partenope, quella città che porta il nome della famosa Sirena, al cui canto sembra non aver resistito neanche la nostra Karwowska, che decise così di stabilirvici per sempre.

Da questo amore per la città e la sua gente, nascono diversi progetti che hanno contraddistinto la sua carriera artistica. La passione espressa dalla Karwowska per le fiabe popolari napoletane, attraverso la sue trasposizioni su tela della fiaba per antonomasia "Lo cunto de li cunti", deve essere un motivo di orgoglio per i partenopei, perché fa comprendere quanto siano ricchi culturalmente e come le loro tradizioni continuino ad ispirare anche coloro che non hanno avuto il privilegio di nascere in questa grande terra.

Anche il progetto “Tombolati” nasce appunto da questo stesso amore incondizionato che l’artista nutre per la città di Napoli e le sue tradizioni: in questo progetto Karwowska abbina ad un numero della Smorfia un volto (ed una storia) di un "figlio" di Napoli, quella città che – dopo quasi trent'anni di permanenza – ella considera ormai la sua seconda patria.

L'attività artistica di Barbara Karwowska è vasta e anche sfaccettata, se infatti è la sua pittura ad aver attratto l'attenzione di critici e pubblico, questa artista si è spesso contraddistinta anche per essere una brava performancer ed una talentuosa digital artist. Come ho più volte detto, e non smetterò mai di ripetermi, il nome di Barbara Karwowska è destinato a lasciare una traccia importante nella storia dell'arte contemporanea italiana.

Ivan Guidone