Al Museo di Capodimonte, un ricco Ponte dell’Immacolata all’insegna dell’Arte e della Cultura

7 Dicembre 2021 Redazione A&S 4338

NELLA FOTO: PRESEPE DI CAPODIMONTE – CARONE DI RAFFAELLO.

In occasione del lungo Ponte dell’Immacolata, previsto dall’8 al 12 Dicembre 2021, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli mette in campo una serie di attività per ampliare la propria offerta artistico-culturale.

Si parte l’8 Dicembre 2021 con la musica degli zampognari Giuseppe Mauro e Michele Pannone che faranno risuonare l’atmosfera natalizia nel Real Bosco. Sarà aperta anche la Chiesa di San Gennaro, nel Real Bosco di Capodimonte, con un nuovo decoro dell’architetto Santiago Calatrava. Al primo piano del museo, inoltre, sarà riaperta la sala dei grandi cartoni di Raffaello e Michelangelo, vera preziosità del nucleo Farnese dove nel Gabinetto troveremo disegni e stampe di Capodimonte.

I celebri cartoni di Michelangelo e Raffaello erano quelli preparatori rispettivamente per gli affreschi della Cappella Paolina e della Stanza di Eliodoro in Vaticano, provenienti dalla raccolta del bibliotecario Fulvio Orsini, lasciata in eredità nel 1600 al cardinale Odoardo Farnese. Gli enormi disegni a grandezza naturale sono in realtà un collage di più fogli, ovvero il Mosè davanti al roveto ardente di Raffaello è costituito da ventitré fogli ed il Gruppo di Armigeri di Michelangelo da diciannove fogli sui quali sono visibili i fori per il trasporto su muro con la tecnica dello spolvero il cartone veniva fatto aderire alla parete da dipingere e tamponato con un sacchetto di tela riempito di carbone, in modo da lasciare una traccia puntinata da seguire nell’esecuzione dell’affresco.

Sarà possibile visitare il Salone delle Feste e la sala con il grande biscuit La Caduta dei Giganti di Filippo Tagliolini, capo-modellatore della Real Fabbrica di porcellana di Napoli, testimonianza dell’altissimo livello tecnico e del virtuosistico a cui era pervenuta la Manifattura. In attesa della conclusione dei lavori dell’Appartamento Reale, l’accesso a queste sale avviene dalla Collezione De Ciccio, l’importante raccolta donata da Mario De Ciccio allo Stato italiano nel 1958 e costituita da 1.300 pezzi, soprattutto oggetti d’arte applicata di differenti epoche e tipologia, raccolti dal collezionista nell’arco di oltre cinquant’anni e formata da galanterie, ventagli, tabacchiere, astucci e orologi, vetri, bronzetti, avori e smalti medioevali, paramenti sacri, tessuti e ricami, argenti di uso liturgico, ceroplastiche, una importante selezione di oggetti archeologici e, soprattutto, uno sceltissimo gruppo di maioliche e di porcellane.

Aperta anche l’Armeria di Capodimonte, una delle più notevoli d’Europa, costituita dalle armi che appartenevano alla famiglia Farnese tra la fine del XV e il XVII secolo, fu ricevuta in eredità da Carlo di Borbone, che vi aggiunse nel Settecento la sua raccolta di armi da fuoco, alcuni doni diplomatici ed altre armi prodotte dalla Real Fabbrica di Napoli.

Al secondo piano del museo, il visitatore potrà ammirare la Galleria delle Arti a Napoli dal ‘200 al ‘700, la Flagellazione di Caravaggio, la sezione di arte contemporanea che prosegue al terzo piano con la galleria fotografica di Mimmo Jodice, una raccolta di 52 fotografie, scattate tra il 1968 e il 1988 e dal 1996 parte della collezione permanente del Museo, diretta testimonianza della portata internazionale delle energie artistiche confluite a Napoli nel corso di un ventennio in cui arrivarono in città Warhol, Beuys, Nitsch, Merz, Burri, Kounellis, De Dominicis, Pistoletto, Kiefer, Oppenheim, Alighiero Boetti e altri ancora.

Sempre al terzo piano il visitatore potrà vedere la mostra Paolo La Motta. Capodimonte incontra la Sanità e la sezione dell’Ottocento e Novecento con opere della scuola pittorica napoletana da Domenico Morelli, Filippo Palizzi, Gioacchino Toma, Francesco Paolo Michetti, Vincenzo Migliaro, sculture di Raffaele Belliazzi e Luigi De Luca, fino alla grande tela risorgimentale di Michele Cammarano, La Breccia di Porta Pia, che fa da ‘spartiacque’ tra la sezione ottocentesca e quella di arte contemporanea.

Aperta anche la sezione dell’Ottocento privato l’appartamento ad uso privato della corte, all’epoca dei Borbone e poi dei Savoia, con ampi spazi, vista panoramica sul parco, sulla città e sul golfo di Napoli, dove si respira l’atmosfera accogliente di un elegante ambiente privato che conserva la memoria storica del passato insieme ad una pregevole galleria d’arte: sette sale con oltre duecento opere tra dipinti, sculture, oggetti d’arredo in cui anche i tessuti e i tendaggi.

Ed infine, la visita al Presepe di Capodimonte, sito al secondo piano del Museo, che riunisce tre diversi gruppi presepiali del XVIII secolo uniti a formare un’unica scena. I tre gruppi sono stati donati da diversi membri della famiglia Catello nel corso degli ultimi decenni. La struttura è ispirata alle ‘scarabattole’ settecentesche vetrine in cui venivano conservati ed esposti i presepi con una parte frontale dritta e due lati leggermente inclinati per aumentare la visibilità delle figure. I tre gruppi, omogenei dal punto di vista stilistico, sono ‘montati’ su tre piani di differente altezza, larghezza e profondità per distinguerli l’uno dall’altro. Il nuovo allestimento presepiale mostra La natività in alto con adorazione di angeli fluttuanti nel cielo ed il corteo degli orientali venuti a rendere omaggio al nascituro, posti su un livello più basso, con i loro vestiti raffinati, le armi e gli animali tra cui un cammello ed un elefante oltre ad un cervo, dei levrieri e dei pappagalli ed un incantatore di serpenti.

Inoltre, durante tutto il fine settimana, nel salone degli Arazzi, si ascolterà la musica al pianoforte del M° Rosario Ruggiero e nelle sale si svolgeranno le performance della Compagnia Arcoscenico e le attività a cura dell’associazione MusiCapodimonte. Non vi è dunque dubbio che ci sarà un ricco Ponte dell’Immacolata al Museo di Capodimonte.

Giovanni Cardone

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Ultimo aggiornamento: 07/12/2021, 14:01