Il Mosaico di Central Park dedicato a Lennon è "Made in Naples": l'esclusivo saggio di Michelangelo Iossa

30 Luglio 2020 Ivan Guidone 3635

NELLA FOTO: 1 MOSAICO CENTRALPARK MICHELANGELO IOSSA.

La redazione giornalistica di Arte & Società vi propone in esclusiva un saggio inedito a firma del giornalista e musicologo Michelangelo Iossa sul mosaico napoletano situato nel Central Park di New York donato dal Comune di Napoli in occasione della morte di John Lennon.

Michelangelo Iossa può essere considerato tra i maggiori studiosi italiani dei Beatles, ai quali il giornalista-musicologo ha dedicato numerosi reportage, special radio-televisivi e sei volumi pubblicati tra il 2003 ed il 2016. Nel 2005 ha pubblicato, non a caso, "Gli Ultimi Giorni di Lennon" (Infinito Edizioni) dedicato proprio ai giorni precedenti l'omicidio di Lennon.

In memoria di John Lennon: un mosaico tutto napoletano a Central Park - New York

Caro John, non essere duro con te stesso / Concediti una pausa / La vita non è stata concepita per essere vissuta di corsa / Ora la corsa è terminata / E tu hai vinto.

Con molta probabilità, fu proprio “Dear John” l’ultimo brano composto da John Lennon poco prima della sua tragica morte. È davvero sconcertante leggere oggi, a distanza di quasi quarant’anni dalla scomparsa del musicista di Liverpool, il verso Ora la corsa è terminata, sapendo che è stato scritto poco prima di quel tragico Lunedì 8 Dicembre 1980.

All’indomani dell’assassinio del musicista inglese, la EMI e la Geffen decisero di ristampare l’intero catalogo lennoniano a 33 e 45 giri per poter rispondere alle massicce richieste del mercato discografico. Nel Gennaio del 1981, il singolo "Imagine" si piazzò in testa alle classifiche inglesi, seguito da "Give Peace A Chance" ed entrambe le canzoni entrarono ai primi dieci posti di tutte le classifiche discografiche del mondo. Nello stesso mese, la Geffen pubblicò "Woman", secondo fortunatissimo singolo tratto da "Double Fantasy", destinato ad entrare di diritto nel novero dei classici firmati da John Lennon.

Fu quello l’inizio di una costante attenzione nei confronti dell’ex-Beatle da parte dei fans e dei media internazionali, testimoniata dal successo riscosso dalla pubblicazione dei dischi postumi, curati personalmente da Yoko Ono, amministratrice delle società “Lennon Estate” e “Lenono Music” e del patrimonio-Lennon.

New York, amatissima città di residenza di John Lennon e teatro della sua tragica fine, sarà il luogo che, più di ogni altro, conserverà il ricordo di Lennon nel corso degli anni, conferendogli la “Handel Medallion”, il più alto riconoscimento cittadino, e dedicandogli un’intera area del Central Park.

Il 19 Agosto 1981, infatti, Yoko Ono inviò una lettera alle istituzioni locali, ad alcuni amici e agli opinion leaders newyorchesi chiedendo loro di sostenere la sua iniziativa di intitolare un’oasi naturalistica di Central Park in memoria del marito: È il luogo in cui io e John passeggiammo per l’ultima volta insieme. – scrisse la Ono nella sua lettera – Sarà conosciuta con il nome di Strawberry Fields.

Strawberry Fields: l'oasi naturalistica di Central Park

Fu solo nell’Aprile del 1982 che il sindaco di New York Edward I. Koch e Henry J. Stern, membro del City Council newyorchese, approvarono la richiesta avanzata da Yoko Ono e decisero che un’area del Central Park fosse battezzata “Strawberry Fields”, dal nome del luogo di Liverpool più amato da Lennon: due anni più tardi – il 21 Marzo 1984 – Sean, Julian e Yoko inaugurarono i lavori di costruzione dell’oasi naturalistica a forma di lacrima dedicata a John.

Il 9 Ottobre 1985, nel giorno in cui John avrebbe compiuto il suo quarantacinquesimo compleanno, Yoko inaugurò ufficialmente la sezione “Strawberry Fields” di Central Park, per la realizzazione della quale la stessa Ono stanziò un milione di dollari.

Il memoriale newyorchese dedicato a John Lennon fu, sin dalla sua nascita, un autentico Giardino della Pace. Su precisa richiesta di Yoko Ono, l’area è, infatti, caratterizzata dalla presenza di piante, fiori, arbusti e cespugli provenienti da ben centoventuno paesi di tutto il mondo, dall’ex-Unione Sovietica alla Giordania, da Israele all’Italia: una targa in bronzo elenca tutti i paesi che hanno donato una parte del loro patrimonio botanico per la realizzazione di un’oasi della Pace.

Progettata dall’architetto Bruce Kelly (1948-1993), componente del Central Park Conservancy’s Management and Restoration Planning Team, l’area di “Strawberry Fields” vanta la presenza di un elegante mosaico circolare realizzato in Campania dal Maestro mosaicista Antonio Cassio (con il contributo del fratello Fabrizio Cassio) e donato al New York City Council dal Comune di Napoli nei primi anni Ottanta, nel periodo conclusivo dell’amministrazione cittadina guidata dal sindaco-artista Maurizio Valenzi.

Il mosaico circolare realizzato in Campania dal Maestro Antonio Cassio

L’opera, amatissima dalla stessa vedova Lennon, riproduceva un mosaico circolare pompeiano che ricalcava l’effigie di un grande Sole, conservato in una stanza del MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Al centro del mosaico campeggia il titolo del brano più famoso di John Lennon, proprio quella "Imagine" che alla fine del Novecento è stata definita dalle principali testate musicali internazionali 'la canzone del millennio': Imagine all the people living life in Peace...

Michelangelo Iossa

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Ultimo aggiornamento: 17/09/2020, 14:15