CopertinaContributi e SegnalazioniAddio al critico e gallerista Philippe Daverio: il nostro ricordo
2 Settembre 2020 Redazione A&S 3453
Stavo partendo per Procida, ma debbo fermarmi per scrivere una nota di ricordo sull’amico scomparso Philippe Daverio. L’avevo visto dimagrito tempo fa, e oggi se ne è andato all’Istituto dei Tumori di Milano. A darne notizia è stata la regista e direttrice del Teatro "Franco Parenti" di Milano, Andree Ruth Shammah, che ha riferito all’ANSA: "Mi ha scritto suo fratello stamattina per dirmi che Philippe è mancato stanotte."
Intensa l’attività di Philippe Daverio da Critico d'Arte, Gallerista, assessore alla Cultura a Milano, docente, scrittore, divulgatore, animatore. Motivo di scandalo fu, dopo Tangentopoli, quando accettò l'Assessorato alla Cultura nella prima giunta leghista che governò la città, con a capo Mario Formentini.
Era nato nel 1949 a Mulhouse, in Alsazia, che considerava un punto focale dell'Europa, da padre italiano; era un poliglotta europeo. Nel 1968 si trasferì a Milano e si distinguerà sempre per il papillon. Non ha conseguito una laurea, aprì una galleria d'arte che ebbe successo e rivalutò l'arte italiana del Novecento, compresa quella di epoca fascista. Chiusa la galleria, volle comunicare in televisione con un’interessante trasmissione su RAI TRE e poi fu ospite a Striscia la notizia.
Fu editorialista, scrisse libri, ebbe all'università, a Palermo, una cattedra, pur non avendo una laurea. Eccellente conversatore, memorabili le cene dove emergeva la sua cultura straordinaria. Diventò ben presto un personaggio della Stampa e della TV, e la simpatica e colloquiale figura, con le sue eccentricità, ha corroborato la sua dimensione.
L’ho conosciuto, ho conversato a lungo con lui sia a Milano che a Napoli quando presentò "Il caso Giuseppe Antonello Leone", monografia-catalogo dedicato alla figura di Giuseppe Antonello Leone, grandissimo artista, con mostra al Museo Provinciale di Potenza. Addio Philippe!
Maurizio Vitiello
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Ultimo aggiornamento: 17/02/2022, 11:51