“Citazioni”, la personale del maestro Valter Vari a Viterbo

31 Marzo 2022 Redazione A&S 4929

NELLA FOTO: VALTER VARI ACCANTO AD UNA SUA OPERA PRESENTATA IN CITAZIONI.

Dal 9 al 18 Aprile 2022, presso lo spazio espositivo ArtValle di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, si svolgerà Citazioni, mostra personale del maestro Valter Vari.

L'inaugurazione della mostra, a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi, è prevista per il 9 Aprile 2022, alle ore 16:30, e prevede una performance musicale del sassofonista Sandro Perelli. In questa mostra, Valter Vari omaggia Civita Di Bagnoregio, una delle più importanti realizzazioni urbanistiche del nostro patrimonio architettonico, dove lo stesso artista ed architetto Valter Vari ha contribuito al recupero ed alla valorizzazione di ArtValle, spazio espositivo di Bagnoregio.

L'ingresso è gratuito e gli orari di visita vanno dal Sabato alla Domenica, dalle 16:30 alle 19:30. Per informazioni e/o prenotazioni in altri giorni: (+39) 335 6159967 o (+39) 370 1573842.

Scheda della mostra

Valter Vari aggiunge alla maestria tecnica, che fa delle sue opere uno specchio estetico di elevato valore, dove l’artista si compiace del gusto del bello e del colto attraverso raffinati intrecci di ermetici enigmi che si sciolgono come nodi complessi solo per chi si sente pronto ad indagare le commistioni intellettuali e le Citazioni di rara intensità ed efficacia.

Le Citazioni contenute nelle opere del progetto espositivo di Valter Vari sono raffinate, colte, necessarie e sono una caratteristica importante, da molti realizzata inconsapevolmente, dell'arte che segna nella continuità il passaggio del tempo, caratteristica avente la stessa modalità d'approccio proprie del virus, che inganna, in una sorta di mascheramento, la cellula in cui penetra. Molti tra i più interessanti fenomeni, che nel momento germinale non sono mossi da finalità mercantili, agiscono come una positiva malattia all'interno di un organismo dato, che si modifica a partire da essa, che l'assorbe adattandola e adattandovisi.

La funzione attiva delle Citazioni è quanto di più distante ci sia dalla realizzazione della copia, utile, questa si, ad una operazione di banale mercato. Le Citazioni diventano un omaggio al genio creativo, spesso incompreso per i contemporanei, divenendo il combustibile culturale in quanto finisce per conferire all’autore la medesima missione svolta nei secoli dai discepoli dei filosofi.

Le Citazioni nell'arte rifuggono appunto da «un atteggiamento rigidamente competitivo» e si presentano sotto forma di benefico contagio. Questo è accaduto nei secoli e questo accade oggi con le opere con cui Valter Vari omaggia Civita di Bagnoregio. Giorgio Bertozzi

Le Citazioni presenti in mostra sono l’omaggio ai seguenti artisti:

  • Jackson Pollock (acrilico su legno, 1999) “Capisci l’evoluzione mentale, sentimentale, espressiva di Pollock e avrai già capito tre quarti dei meccanismi creativi dell’arte di oggi. Quello di Pollock è un viaggio ai confini della notte, con una progressiva perdita di ‘dimensione’: dall’ordine al caos, un caos a suo modo ordinato” (F. Caroli)
  • Alberto Burri (olio e collage su tela, 1983) “Nell’informe tutto è forma, pura, complessa, calcolatissima forma? La fantasia di Burri sembra aver intuito il punto che unisce e divide la forma e l’informe; l’immagine e la materia; l’arte e la natura” (F. Caroli)
  • Michelangelo Pistoletto (materiali vari, 2022) “L’opera più celebre ed esemplare di Pistoletto, gli Specchi, esplora la possibilità di attirare gli spettatori all’interno dell’opera stessa” (F. Caroli)
  • Enrico Castellani (Estroflessioni, smalto su plexiglass, 2014) “Enrico Castellani aveva avviato una ricerca spaziale sui limiti bidimensionali della tela (perseguita attraverso una capillare estroflessione del supporto della pittura) già negli anni Cinquanta... implacabile analisi della superficie che Castellani persegue per decenni, facendo sporgere e rientrare la tela in un’alternanza di anfratti e sinuosità che la luce scopre ed evidenzia” (F. Caroli)
  • Lucio Fontana (acrilico su tela, 2022) “La presenza d’una incisione e d’una “assenza” della materia, fa sì che la spazialità bidimensionale della tela sia interrotta e lasci affiorare il vuoto che sta dietro, proiettandosi verso il nulla che sta dinnanzi” (G. Dorfles)
  • Piet Mondrian (smalto su ferro, 2022) “La linea retta si articola in relazione alla superficie in linee verticali, orizzontali, diagonali e si rapporta alle altre linee in base alla regola fondamentale dell’angolo retto e a quella, ritenuta eterodossa e causa di forti discordie, dell’angolo acuto a 45 gradi” (F. Menna)
  • Mimmo Rotella (CALTEX, acrilico su lastra smaltata, 2007)
  • Marcel Ducham (smalto su ferro e tela, 2022) “Il gesto di Duchamp, che preleva l’oggetto bello e fatto e gli attribuisce lo statuto dell’arte, pone ancora una volta il problema dei rapporti tra realtà e rappresentazione, tra l’oggetto e il suo nome” (F. Menna)
  • Christo (Progetto dell’installazione “Ricordo dell’obelisco di Axum ”, copia di acquarello su carta, 1998) “Il celare l’oggetto è un fattore scatenante della filosofia artistica di Christo, in quanto l’oggetto nascosto, in realtà, viene risaltato perché immaginato, anelato. Il soggetto esiste, lo sappiamo, ma tolto al nostro sguardo rivela tutto il vuoto che lascia il suo non esserci” (Curios)
  • Federico Fellini (La trama del film, acrilico su pellicola cinematografica, 2021) "Faccio i film perché mi piace raccontare delle bugie, inventare delle fiabe": così, nel ‘58, Federico Fellini diceva di sé come autore di La strada (1954). E per aggiungeva: "E dire le cose che ho visto e le persone che ho incontrato". Come poi sia possibile conciliare le due cose - abbandonarsi al gusto "fantastico" della bugia e insieme coltivare quello "realistico" dell’esperienza vissuta - è questione attorno alla quale si potrebbe forse ricostruire la poetica felliniana” (R. Escobar)
  • Wassily Kandinsky (BRGB, 2018) “L’elemento oggettivo ridotto al minimo dev’essere riconosciuto come l’elemento reale piu efficace … l’elemento artistico ridotto al minimo dev’essere riconosciuto come l’elemento astratto più efficace” (W. Kandinsky)
  • Paul Klee (olio su tela, 1978) “Pazienti accordi favolistici di Klee...” (F. Caroli)
  • Afro Basaldella (Corteccia Lacerata, smalto su ferro, 2003) “Le forme si aprono e si determinano come impronte, dimensioni provenienti da molto lontano” (A. Basaldella)
  • Emilio Vedova (Farfalle, acrilico su lino, 2009) “Vedova comincia tra sgretolamenti di materie, architetture disastrate che per iniziano a conoscere una statica imprevedibile sostenuta da forme centrifughe, da ponti aerei che, distruggendo la forma, la costruiscono... il sapore di sangue e di massacro che impronta di sé decine di dipinti e di disegni... valanghe di insulti alla ragione spaziale... Vedova sente benissimo le pulsioni del mondo, privo di certezze ma aggrappato a un’energia e a una delirante lucidità” (F. Caroli)

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 01/04/2022, 10:18