Quei frammenti di Vita nei cassetti della Memoria: nota critica su Umberto Manzo

23 Febbraio 2023 Redazione A&S 546

NELLA FOTO: QUEI FRAMMENTI DI VITA NEI CASSETTI DELLA MEMORIA NOTA CRITICA SU UMBERTO MANZO.

Ho conosciuto Umberto Manzo durante gli anni della Transavanguardia, quando Pasquale Trisorio presentò i suoi lavori ad olio nella sua galleria.

In quel primo impatto, nelle sue tele, era già presente tutta la forza e l’energia del Titano, nonché quella volontà di rappresentare la Vita attraverso il proprio volto, il proprio profilo, la propria immagine specchiata. E così, anno dopo anno, Umberto ha sempre utilizzato il suo volto, la sua silhouette, la sua mano, per raccontarci la ricerca di una vita e di un colore, che racchiudesse e sintetizzasse tutte le cromie.

Così, oggi, tutti i frammenti di ben trent'anni di lavoro artistico li ritrovo in questa nuova personale di Umberto Manzo, "Il Corpo e la Memoria", inaugurata a Napoli lo scorso 11 Febbraio 2023 presso lo Studio Trisorio; argomento già trattato in un mio precedente articolo.

Durante la mia visita alla sua mostra, nell'installazione orizzontale di 7,5 metri, vedo rappresentati quindici elementi colorati su tre file che ricordano ed evocano “cassetti della memoria” che racchiudono carte tagliate, dipinte e disegnate. Anche la scultura tridimensionale del proprio volto è riempita di nastri colorati, carte ritagliate ed imbrigliate, un po' come nel nostro cervello.

Nelle due ampie sale dello Studio Trisorio di Napoli, dovunque ci giriamo, la rappresentazione del suo profilo ci abbaglia e ci parla del suo mondo artistico. Un mondo schivo e minimale, ma pregno di significati. Una mostra, quella di Umberto Manzo, da vedere e vivere in silenzio, un po' come quando ci si specchia nell'acqua e si scruta la propria immagine, quasi ad indagare metafisicamente i frammenti circolari riflessi e chiederci: "Da dove veniamo? Chi siamo?"

Carmine Elefante

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Ultimo aggiornamento: 23/02/2023, 11:19