Carmine Elefante / Critica

8 Ottobre 2021 Redazione A&S 620

NELLA FOTO: ELEFANTE CRITICA.

In questa sezione potrete trovare alcuni dei cenni critici più significativi dedicati all'attività dell'artista Carmine Elefante.

NOTA CRITICA #1
(di Rita Scala)

Orgia di colori e sinfonia di linee, evocazione simbolica e silenzio eloquente, realtà frantumata e recupero d'armonia, in una perenne dialettica vita-morte, in uno schietto protagonismo della ricreazione sul deserto del non-senso.


NOTA CRITICA #2
(di Piero Biestro)

La vita soffocata, si sprigiona e vince: esplode nelle linee e nei colori, diventa amore timido all'inizio, crescente, a volte deluso, nel cammino della vita, ma che sempre si riprende, a fatica, per poi librarsi nell'aria libera come il volo dei gabbiani...


NOTA CRITICA #3
(di Antonio Bevilacqua)

La sua maniera di dipingere si va alle volte semplificando, diventa più netta, vivace nei colori, nelle pennellate a strisce, qua e là tenui colori chiari aiutano a riposare lo sguardo, sempre nell'assoluto rigore logico dell'unita e coerenza dell'insieme. Linee che s'incurvano, spezzate ad angoli, ad archi, che destano il fascino delle visioni: geometria equilibrata ed estetica, sotto mette la natura del soggetto ad una logica costruttiva. Non mancano composizioni multiple più complesse, ma sempre spontanee e di facile lettura.
(tratto da 'Avvenire' del 18/04/1982)


NOTA CRITICA #4
(di Alfredo Barbati)

Arte capace di una profonda emozione estetica questa che Carmine Elefante realizza al di là del dato reale con una versatile tavolozza e facendosi carico di una inventiva ispirata con cui linee, masse, colori evolvono alla poesia in veri e propri momenti creativi di cui è tradotto pittoricamente ogni spunto con tecnica ed organizzazione consentanee.


NOTA CRITICA #5
(di Francesco De Benedetta)

Segni, colori, musica, poesia, sono gli elementi saggiamente mescolati nel crogiolo dell'arte da Elefante. Il tratto, a volte continuo, come una spirale sonora, a volte interrotto con ritmo frenetico, conferisce all'osservatore la misura della sicurezza del Nostro e nel contempo lascia fruire della serenità introspettiva dell’autore, il quale, pur usando colori vivaci riesce a contenere l'immagine in un cromatismo accettabile per accostamento tonale da cui si eleva un lirismo onirico che trascende l'immagine e raggiunge l'atarassia.


NOTA CRITICA #6
(di Attilio Battistini)

Impetuosa e lirica la semantica di Carmine Elefante, carica di un personalissimo linguaggio che trova i punti di forza tra la poesia e la letteratura. La progressione dialettica di Elefante con tanta varietà che rifiuta ripetizioni e ripensamenti, diviene precipua «voce» nell'atto in cui s'ingolfa nella penetrazione di certi segreti suggeritigli da ambientazioni naturali, viste, forse, con la sua ribollente immaginazione, al pari di medianici messaggi, di richiami animici. Elefante possiede il naturale dono di scomporre le energie luminose in una scala di lunghezze d'onda, con ritmi cromatici denuncianti un'alta religiosità per quanto s'aggruma sulla tavolozza, la quale, perché no, può essere anche lo stimolo per impiantare la «fiaba» pittorica. Scrivo fiaba perché tutta la pittura vibra di germi favolistici.