CopertinaContributi e SegnalazioniLe automobiline del maestro Alessandro Del Gaudio, una gioiosa e profonda allegoria dell'umanità
23 Dicembre 2020 Redazione A&S 3839
L'artista Alessandro Del Gaudio è nato a San Prisco (CE) il 4 Maggio 1953, e si è formato presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli, conseguendo, poi, il Diploma di Pittura; ha scelto Verona come città d’adozione, dove ha insegnato con passione Discipline Pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte e il Liceo Artistico. Poi, ha concluso la sua attività di docente in Terra di Lavoro.
La sua inesauribile vena ironica detta ogni sua composizione. Motivate ispirazioni gli vengono offerte dalle attualità e dalle realtà che incontrano la sua fantasia, sempre accortamente spumeggiante. La tecnica, quasi sempre, è l’acquerello, che gli permette di esprimere con veloce immediatezza emozioni e riflessioni.
Anche i suoi recenti acquerelli, attraenti e freschi, su carte francesi e Fabriano, gli permettono di sistemare un ventaglio di visioni impaginate a sostanziare narrazioni ludiche con un’alta dote di satira ironica. Aeroplanini, macchinette, trombette, automobiline, palazzetti, barchette, bandierine, cavallucci, chitarrine, in fila o in continui soprassalti, si distendono in morbidi contesti. Il tutto è indirizzato a diventare un’ennesima "lux in fabula". Con segni distinti delinea il campo in visioni volutamente grafiche e, in un gioco di emozioni, colori sereni attivati da cadenze intriganti, intercalati da raffinate vibrazioni, sembrano scivolare sulla carta e prendere corpo tanto da mostrarsi in attendibili congetture visive, che rimandano a disegni di ipotetici bambini.
La sintesi fabulistica di Alessandro Del Gaudio riesce a determinare equilibrati notazioni con sottili appendici stilistiche, vicine alla sensibilità dei bambini, che, certamente, potrebbero commentare con brio diretto, gusto partecipe e complicità consapevole tutte le notizie “gridate” dagli eruttanti e mossi telegiornali, croce e delizia delle nostre serate domestiche.
Alessandro Del Gaudio situa un convincente doppio passo; in parte, fabbrica sogni in uno scenario ristretto da "paese dei balocchi", ma, d’altro canto, concretizza simboliche logiche critiche. Insomma, l’artista ritira temi dal reale che tratta per abili ipotesi e le incrementa di appuntite briciole di fantasia. L’evidente disposizione ludica rilegge l’effimero del quotidiano, le gravità contemporanee, le combinazioni ultime a cui stiamo andando incontro. Una rete di caparbi riferimenti inquadra un mondo apparentemente di favola, ma che, in filigrana, fa pulsare la terribilità dei nostri giorni e quelle onde cromatiche ombreggiano e riportano anche altro, che proprio sereno non è.
Maurizio Vitiello
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Ultimo aggiornamento: 23/12/2020, 12:16