CopertinaContributi e SegnalazioniTokyo Opera City: il rapporto tra Corpo e Luogo dell'artista Antony Gormley, nota critica dal corrispondente nipponico Angelo Andriuolo
10 Agosto 2020 Redazione A&S 2265
La redazione di Arte & Società vi propone in anteprima, direttamente da Tokyo, la nota critica di Angelo Andriuolo su un'opera del britannico Sir Antony Gormley dal titolo "Two Times II". Andriuolo è un valido addetto ai lavori che da anni risiede in Giappone e che con il nostro sociologo e critico d'arte Maurizio Vitiello ha attivato una linea di corrispondenza con il nostro giornale d'arte telematico.
La Tokyo Opera City Tower è, con i suoi cinquantaquattro piani per duecentotrentaquattro metri, uno dei grattacieli più alti di Tokyo. Situato ad Hatstudai, nel quartiere speciale di Shinjuku, ospita alcune sale da concerto, una galleria d'arte, un museo d'arte multimediale (il NTT InterCommunication Centre), molti ristoranti e negozi ai piani bassi.
È adiacente al New National Theatre con cui forma l'aggregato conosciuto come Tokyo Opera City. Nel complesso trovano collocazione molte opere d'arte di artisti di rilievo internazionale.
Una delle più affascinanti e "indicizzanti" (indexicality), in doppia figura, Two Times II (1995), posizionata al piano inferiore al centro di una sala rilucente di marmi e in perfetto parallelismo con la sua gemella alla fine di un lungo corridoio, porta la firma del grande scultore britannico Sir Antony Mark David Gormley.
Nel 2019, Gormley, con una mostra site specific senza precedenti dal titolo "Sight", ha ripopolato l'isola di Delos con i suoi ventinove bodyforms in ferro, dando alla figura umana un nuovo significato nella scultura. Prendendo le proporzioni del proprio corpo come punto di partenza, Gormley lo tratta non come un oggetto, ma piuttosto come un vero e proprio luogo, una traccia di un evento reale di un corpo reale nel tempo e condizione comune a tutti gli esseri umani.
Come lo stesso Gormley afferma: La più vicina esperienza della materia che avrò mai e l'unica parte del mondo materiale in cui vivo.
Angelo Andriuolo
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Ultimo aggiornamento: 22/01/2021, 14:01