La pittura di Süphan Barzani / Franco Battiato: la testimonianza dell’amico scrittore Marcello Veneziani (articolo + foto)

20 Maggio 2021 Redazione A&S 6011

NELLA FOTO: FRANCO BATTIATO ACCANTO ALLA COPERTINA DEL ROMANZO DI MARCELLO VENEZIANI.

Spesso capita che i grandi musicisti siano anche ottimi artisti: questo è il caso di Franco Battiato, l’indimenticabile musicista-regista catanese scomparso il 18 Maggio 2021.

Sin dal 1993, infatti, Franco Battiato ha svolto una pregevole attività artistica parallelamente a quella più nota di cantautore: Süphan Barzani è lo pseudonimo utilizzato da Battiato con il quale egli ha firmato ben ottanta opere, divise tra tele e tavole, realizzate durante la sua trentennale carriera artistica. Lo stile è figurativo e le tecniche adoperate sono quelle ad olio e mediante uso di terre o pigmenti puri. I soggetti sono quelli legati alla sua profonda fascinazione per il Medio ed Estremo Oriente ed all’esperienza spirituale del Sufismo. Nelle sue opere, l’artista si concentra particolarmente sui volti, così diversi tra loro per età e provenienza etnica, una sorta di ricerca del Divino attraverso le imperfezione e le unicità dei volti rappresentati.

Proprio a riguardo, lo stesso Battiato, in una dichiarazione fatta anni fa sul suo sito ufficiale, ci spiega: Una volta, pensavo che la mia totale incapacità nel disegno dipendesse dalla mancanza di una naturale predisposizione, come nel caso di uno stonato che non riesce ad emettere la stessa nota che ha in testa. Col tempo ho scoperto invece che avevo un’idea astratta, archetipa, dell’oggetto che osservavo: quello che mi mancava era la possibilità di coglierlo nella sua esatta forma. Per analizzare praticamente questo genere di chiusura iniziai a dipingere, per pura sfida: questa terapia riabilitativa mi sta privando di quel difetto, pilastro di certa consacrata pittura moderna.

Le opere di Battiato / Barzani sono state esposte in svariate mostre personali a Catania, Roma, Firenze, Stoccolma, Miami, Goteborg, e – come spesso accade agli artisti – alcune delle sue opere sono state scelte per essere le copertine di libri ed album. Lo stesso Battiato utilizza alcune delle sue opere pittoriche come copertina dei suoi dischi, quali Gilgamesh (opera in due atti pubblicata nel 1992 per la EMI), Fleurs (ventunesimo album uscito nel 1999 per la Mercury) e Ferro Battuto (ventiduesimo album uscito nel 2001 per la Sony Records). Pochi mesi fa, nell’Aprile scorso, il noto scrittore e giornalista italiano Marcello Veneziani ha utilizzato proprio un'opera del compianto amico Battiato / Barzani per il suo ultimo romanzo spirituale dal titolo La leggenda di Fiore. A tal riguardo, lo stesso Veneziani ci rilascia una testimonianza esclusiva.


INTERVISTA A MARCELLO VENEZIANI
a cura di Ivan Guidone / Sociologo e Giornalista


Quando ha conosciuto Battiato?

Amo la musica di Battiato da una vita, ma ci conoscemmo solo una ventina d’anni fa. L’ho seguito poi in alcuni concerti e l’ho sostenuto in alcuni suoi progetti cine-musicali in RAI.

Qualche breve aneddoto da raccontarci?

Sì, ricordo che venne a Roma per presentare un mio libro che gli era molto caro, "Il Segreto del Viandante", e con lui c’erano pure Giorgio Albertazzi e Pupi Avati!!!

E come è finita un’opera di Battiato sulla copertina di un suo romanzo?

Avendo di recente scritto un libro in sintonia con la sua visione spirituale, "La leggenda di Fiore", pensai di chiedere l’autorizzazione a pubblicare una sua opera pittorica sulla copertina del mio romanzo edito da Marsilio Editori, e mi fu accordata.

Di quale opera si tratta?

È il suo ritratto, anche se ufficialmente catalogato come "Donna con fiore", in realtà è "Derviscio con rosa", opera che Battiato firmò come Süphan Barzani. Da qui l’incontro tra le mie parole e le sue immagini pittoriche... e come sottofondo mi pare di sentire la musica di "E ti vengo a cercare"!

Questa breve ma importante testimonianza, ci fa comprendere quanto sia incolmabile il vuoto lasciato dal Maestro Battiato nell’ambito culturale italiano, ma che allo stesso tempo altri uomini di cultura abbiano colto il suo "messaggio", continuando così il suo singolare "percorso" di ricerca artistica-spirituale.

Ivan Guidone

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Ultimo aggiornamento: 20/05/2025, 18:31